BCG matrix: ecco cosa si sa di questa matrice e come funziona

matrice

La matrice BCG è stata sviluppata dal Boston Consulting Group, come matrice di crescita/quota, è viene usata per aiutare aziende nella gestione del loro portafoglio di prodotti. I manager la usano per determinare delle strategie appropriate, ma come funziona esattamente?

Interpretazione e classificazione dei prodotti

Questa matrice quota di mercato/crescita si deduce quanto più si alza il ritmo di sviluppo, e tanto è grande il fabbisogno di capitale. Le differenze che si vengono a scoprire nel potenziale della crescita determinano i prodotti che rappresentano opportunità di investimento, e che dovrebbero fornire le risorse (quelle monetarie) e ciò che dovrebbe essere eliminato.

I prodotti di questa matrice, si possono classificare in:

  • cash cow (letteralmente mucche da mungere), che si collocano nella fase di maturità del ciclo di un determinato prodotto e per questo tipo di prodotti si devono adottare strategie che permettono di mantenere o difendere la quota relativa di mercato;
  • dog, ovvero prodotti che hanno una quota bassa in un settore con una crescita sempre bassa, ma le imprese continuano comunque a produrli;
  • question mark (punti interrogativi), con una bassa quota di mercato in un settore che è in espansione, e ciò può essere dovuto a qualche problema del prodotto o del marketing;
  • star, con un’alta quota di mercato in un settore in crescita, e sono prodotti che possono rappresentare il futuro dell’impresa, ed in questo caso il management consiglia di mantenere.

L’analisi del portafoglio

Le analisi di portafoglio forniscono informazioni per le strategie di un’impresa, e quindi valutano anche i prodotti. Nella matrice BCG sono due variabili fondamentali il tasso di crescita del mercato di un prodotto e la sua relativa quota. Per queste analisi, adottate dalle grandi compagnie, le fasi sono sei, ovvero:

  • il controllo dell’equilibrio interno di portafoglio, nel quale si valuta se la distribuzione dei prodotti è buona;
  • l’esame dei trend, in modo da capire che andamento potrebbe avere l’azienda;
  • la valutazione della concorrenza, tramite lo sviluppo di matrici simili sui prodotti della concorrenza;
  • la considerazione di fattori non segnalati dal modello, come i cambiamenti sociali ed economici;
  • la determinazione dell’obbiettivo dei portafogli;
  • raggiungere e controllare l’equilibrio finanziario.

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