Cessione del quinto: chi può richiederla, come funziona e a chi rivolgersi

prestito

La cessione del quinto è un tipo di prestito che prevede, per il pagamento delle rate, una ritenuta direttamente sulla busta paga del soggetto che ha richiesto il finanziamento. Il nome “cessione del quinto dello stipendio” o “della pensione”, deriva dal fatto che questa ritenuta non può essere superiore ad 1/5 dello stipendio o della pensione. Per capirci meglio, facciamo subito un esempio: le rate di un prestito concesso con ritenuta su uno stipendio di 1.300 euro non potranno superare la cifra di 1.300/5 = 260 euro.

Questo tipo di finanziamento esiste in Italia dal 1950 ed è regolamentato in modo molto dettagliato dalla legge, il che garantisce dei limiti all’operato di banche e finanziarie; queste devono seguire delle norme di condotta a tutela dei loro clienti, norme che hanno contribuito alla popolarità di questa categoria di prestiti.

Non solo si tratta di un prodotto finanziario molto richiesto, ma anche molto offerto: oltre agli istituti di credito come Unicredit e alle finanziarie come Findomestic, anche l’Inps (che ha assorbito a sua volta l’Inpdap dal 2012) e altri istituti di previdenza si occupano di cessione del quinto.

Chi può richiedere la cessione del quinto e dove

Bisogna fare un po’di chiarezza su questo aspetto, che normalmente viene frainteso. In questa sezione della guida prenderemo in esame diverse categorie di richiedenti, facendo luce su tutti gli aspetti rilevanti.

Lavoratori dipendenti a tempo indeterminato

I lavoratori dipendenti sono la categoria che ha più facilmente accesso al credito, sia tramite cessione del quinto che con i prestiti personali. Chi lavora per l’amministrazione pubblica ha la possibilità di rivolgersi anche all’INPS, per quanto i tassi applicati dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale siano al momento più cari di quelli offerti normalmente dal mercato. Occorre ricordare che tutti coloro che erano iscritti alla gestione Inpdap ora devono rivolgersi all’INPS, che ne ha assorbito anche il ramo della concessione di prestiti.

I lavoratori delle aziende private non solo non possono rivolgersi all’INPS, ma sono ulteriormente svantaggiati. La maggior parte delle finanziarie, infatti, applica tassi decisamente più bassi a coloro che lavorano per l’amministrazione pubblica. Questo lo si deve soprattutto al fatto che le amministrazioni pubbliche sono meno soggette al rischio di fallire, così come essere licenziati nel settore pubblico è più difficile.

Lavoratori dipendenti a tempo determinato

Chi lavora a tempo determinato non gode, ovviamente, della stessa semplicità di accesso al credito. Esiste comunque la possibilità di attivare una cessione del quinto dello stipendio. La condizione che viene posta, di solito, è quella di scegliere una scadenza per il finanziamento che rientri nel numero di mesi coperti dal contratto di lavoro. Nuovamente, i dipendenti pubblici in questo caso possono contare su tassi di interesse minori di quelli applicati a chi lavora nel settore privato.

Pensionati

La cessione del quinto può essere richiesta anche dai pensionati dal 2005 in poi. Anche in questo caso, chi era iscritto alla gestione Inpdap durante i suoi anni di lavoro può ora rivolgersi all’INPS per richiedere un prestito con ritenuta sulla pensione. Tutti gli altri dovranno rivolgersi ad aziende private, che normalmente applicano tassi diversi in base all’età del richiedente:

  • Il limite di legge è 90 anni, per cui nessuna cessione del quinto della pensione può impegnare il pagamento delle rate oltre il 90esimo compleanno;
  • Le banche e le finanziarie, in ogni caso, possono applicare i loro limiti: alcune pongono l’asticella a 80 anni, ma la maggior parte a 85;
  • Più il richiedente è avanti con gli anni, più il tasso di interesse applicato sulle rate sarà alto.

Come funziona la cessione del quinto

Incominciamo dicendo che questo tipo di prestito ha una durata standard: di solito le finanziarie non vogliono impegnarsi per meno di due anni (24 mesi) con i loro clienti; il tempo massimo previsto per legge, invece, è di 10 anni (120 mesi). Durante questo periodo, di mese in mese, il cliente andrà a rimborsare una rata fissa che comprende una quota di interessi fissa, già conosciuta al momento della sottoscrizione del contratto. Tra i vantaggi della cessione del quinto, dunque, possiamo sicuramente annoverare la semplicità nella gestione dei pagamenti e l’assenza di spiacevoli sorprese legate all’andamento dei tassi di interesse.

Tempistiche

Le tempistiche per il benestare e per l’erogazione della somma richiesta variano a seconda dell’istituto di credito a cui ci si rivolge. Chi necessita di avere la somma in fretta dovrebbe rivolgersi alle finanziarie che lavorano prevalentemente online. In alcuni casi, queste riescono a sbloccare le somme richieste in meno di una settimana avvalendosi di procedure automatizzate per la verifica dei dati del richiedente.

Il ruolo del datore di lavoro

Dal momento in cui deve essere operata una ritenuta mensile sullo stipendio, è chiaro che questa non possa essere fatta direttamente dal lavoratore che lo riceve. Questi deve informare il datore di lavoro, che si preoccuperà poi di trasferire di mese in mese la somma opportuna direttamente alla finanziaria o alla banca che ha prestato il denaro al suo dipendente. In caso di licenziamento, dovrà trasferire alla banca il saldo mancante prelevandolo dal TFR o da qualsiasi altra cifra maturata dal lavoratore in azienda che viene pagata al momento della liquidazione.

L’assicurazione

Normalmente con la cessione del quinto nasce anche un contratto di assicurazione, con il quale vengono coperti due rischi: il primo è quello che il lavoratore venga licenziato o che la sua azienda fallisca; il secondo è la possibilità che a causa di un infortunio, questi non sia più in grado di mantenere la sua posizione lavorativa. In caso di licenziamento l’assicurazione interverrà, pagando le somme dovute direttamente alla banca o alla finanziaria. Tuttavia si potrà poi rivalere sull’assicurato, che vedrà sorgere un nuovo debito con l’assicurazione.

La polizza normalmente non è a titolo gratuito, per cui l’assicurato dovrà pagare dei premi (con caricamenti, ovvero costi amministrativi) per mantenere il suo status di assicurato. Talvolta è un’opzione facoltativa, ma nella maggior parte dei casi la finanziaria chiede che la polizza venga attivata.

Migliore cessione del quinto: chi rivolgersi?

Logicamente il miglior finanziamento con cessione del quinto dello stipendio o della pensione è quello più conveniente a livello economico. La convenienza si valuta in termini di tasso d’interesse applicato sulle rate, il che potrebbe essere abbastanza scontato di per sé. Il problema è che le carte vengono mischiate con termini di matematica finanziaria che possono confondere le idee: tasso annuo nominale, tasso interno di rendimento, tasso annuo effettivo garantito e così via.

Il criterio più utile da valutare è sempre il TAEG, ovvero il tasso annuo effettivo garantito. Senza scendere troppo nei tecnicismi, questo parametro è quello che contiene le informazioni più utili sul costo del capitale che viene ricevuto.  Questo è uno dei tre parametri fondamentali da tenere in considerazione: gli altri due sono i costi diversi dagli interessi (costi amministrativi per l’apertura ed il mantenimento del prodotto) e il costo dell’assicurazione.

Chi conviene di più

Normalmente le migliori condizioni si trovano tra le finanziarie che si occupano di cessione del quinto online, che nascono proprio con l’intento di essere più convenienti delle banche e degli istituti di previdenza. La procedura per valutare la fattibilità dell’operazione è molto breve e permette di conoscere immediatamente le condizioni del prestito. Talvolta, i pensionati in età avanzata che erano iscritti alla gestione Inpdap possono strappare tassi leggermente più bassi rivolgendosi all’INPS.

Dal momento in cui queste aziende hanno costi inferiori per il personale e per le sedi, possono permettersi di applicare tassi più vantaggiosi. Normalmente non c’è bisogno di avere nemmeno un appuntamento in sede per attivare il finanziamento, quindi tutta la procedura viene mantenuta telematica. Sono sorti anche alcuni rami di grandi istituti di credito che si occupano esclusivamente di prestiti personali e cessioni del quinto online, con l’obiettivo di “svecchiare” la banca tradizionale e di competere con questi astri nascenti.

Il metodo per confrontare due o più proposte

Ci sono dei dati che devono essere forniti per legge a chi richiede informazioni su una cessione del quinto. Utilizzandoli si può costruire un modello molto semplice per confrontare proposte diverse e determinare quale sia la migliore.

Se le cessioni da confrontare hanno la stessa durata, la cosa è molto semplice. Le finanziarie devono infatti comunicare un parametro che si chiama “Somma totale dovuta”: minore è la somma totale dovuta, più conveniente è il prodotto. Questo perché la somma totale dovuta è data dalla somma di tutte le rate, aggiunte le spese e il costo della copertura assicurativa.

Se le due possibili cessioni del quinto hanno durate diverse, il discorso cambia un po’. In questo caso è normale che le rate del finanziamento più lungo siano più brevi, appunto perché bisognerà rimborsarne di più. D’altro canto è anche vero che sui finanziamenti più brevi vengono applicati tassi d’interesse minori, perché la banca rientrerà più presto del suo capitale investito. In questo caso, oltre a valutare il TAEG e le proprie uscite mensili, non c’è molto da fare: bisognerà semplicemente chiedersi se si abbia la capacità di scegliere la polizza più breve per approfittare dei tassi migliori, senza compromettere il proprio stile di vita.

In conclusione

Per concludere, ci limitiamo a fare due considerazioni sulla cessione del quinto in generale e sulla sua convenienza rispetto ad altre forme di prestito. Sicuramente il fatto che la ritenuta venga operata direttamente sullo stipendio aiuta banche e finanziarie a dormire sonni più tranquilli, il che si riflette poi su tassi di interesse spesso più convenienti di quelli applicati sui prestiti personali. Dall’altra parte è chiaro che escluda molte categorie di lavoratori, in particolar modo imprenditori e liberi professionisti, che dovranno optare per altri prodotti.

Quanto ai limiti, è evidente che quello sulla durata massima renda la cessione del quinto difficile da utilizzare per certi scopi. Soprattutto chi ha bisogno del denaro per l’acquisto della prima casa, anche come lavoratore pubblico a tempo indeterminato, avrà difficoltà a trovare un prodotto soddisfacente. Nel migliore dei casi, una persona con uno stipendio di 3.500 euro netti che approfitti di tutti i 120 mesi a disposizione arriverà a malapena a 77.000 euro di finanziamento, che per l’acquisto di un immobile non sono tanti. Insomma, è un prodotto efficiente ma non per tutti e non per tutte le esigenze.

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