C’è uno strumento finanziario che sta riscuotendo sempre maggiore successo nel Belpaese, parliamo dei conti deposito che fanno registrare nuovi record e piacciono sempre di più agli italiani. In questo articolo vogliamo dare i numeri di questo settore in costante crescita per meglio capire le ragioni di un boom che sembra davvero destinato a durare a lungo e cambiare le abitudini di risparmio degli italiani.
Crisi e risparmio
C’è un nuovo clima di fiducia che stende la sua ombra fresca anche sul settore investimenti in Italia. Si allunga la durata degli investimenti e cresce il loro numero specialmente nei conti deposito.
Si stima che ormai si sia arrivati a una durata di 36 mesi per i conti deposito e che il loro ammontare sia cresciuto di un 16,9 per cento rispetto allo scorso anno.
In tempo di crisi la questione risparmi diventa sempre più scottante e sono molti gli italiani che hanno cercato soluzioni andando ad approfondire molto la questione. Poi si sa, quello che i nostri conterranei amano è assumere l’atteggiamento della formica: risparmiare per i tempi di tempesta.
Proprio vista la grande indole di risparmiatori degli italiani, si spiega la tendenza che ha visto una crescita boom dei conti deposito in Italia. Orma è cresciuto del 44 per cento il dato delle somme investite in questo strumento finanziario.
Secondo dati recenti si è passati da circa 400 miliardi del 2016 fino ai 578 miliardi del primo trimestre 2018. Queste sono le cifre distribuite sui vari conti deposito registrati in Italia. Sono numeri che raccontano di una tendenza fortissima e di una richiesta sempre crescente per una formula finanziaria che convince innanzitutto per la sua semplicità di gestione e chiarezza di remunerazione.
I numeri del fenomeno
Ma quali sono gli altri numeri che accompagnano il fenomeno? A dircelo è stato l’Osservatorio sui conti deposito e sui conti correnti italiani. I risultati provengono da ricerche effettuate fino al 31 marzo 2018.
Se è vero che la domanda di conti deposito è cresciuta esponenzialmente è vero che si assiste anche ad un altro fenomeno. Quando cresce la domanda, infatti, diminuiscono i rendimenti. I tassi di interesse sui conti si sono abbassati molto, anche perché le banche si dimostrano sempre più riluttanti a concedere queste forme di investimento.
Nonostante ciò gli italiani investono molto in conti deposito, basti pensare che più del 33 per cento dei conti ha una somma depositata di oltre 50 mila euro. Ad oggi tra i metodi conosciuti per avere rendimenti maggiori abbiamo la possibilità di vincolare il conto.
Forse proprio per questo la maggior parte dei conti deposito italiani sono vincolati e cresce anche l’unità di tempo per la quale li si mantiene tale. Sono circa il 76 per cento dei conti deposito totali ad essere vincolati. Un dato in fortissima crescita rispetto al 2017, quando nel secondo trimestre i conti vincolati erano solo il 53 per cento del totale.
Investimenti più lunghi
È ormai consolidata la fiducia dei consumatori nei confronti dei conti deposito. Ad attestarlo ci sarebbe anche la tendenza che vede i conti restare vincolati sempre più a lungo. Ricordiamo che il vincolo impedisce di fare accesso al denaro presente sul conto per un certo periodo di tempo.
Non si può prelevare il denaro nemmeno in caso di emergenza e questo costituisce una forte forma di rischio per chi investe. Ad oggi circa il 17 per cento dei depositi è vincolato per una durata di 36 mesi e oltre. Lo scorso semestre questo dato si attestava solo al 6 per cento circa.
La maggior parte dei conti ha una durata che va dai 7 ai 12 mesi. Il 10% invece tra i 13 e i 24 mesi. Siccome parliamo di una delle forme di investimento ritenute più sicure, il target ideale per il prodotto sono proprio le persone over 55.
Non a caso la maggior parte dei richiedenti di conti deposito si aggira proprio intorno a questa fascia di età, mentre sono davvero pochi coloro che possiedono un conto di questo tipo e sono sotto i 26 anni di età.
Il 17 per cento di coloro che possiedono un conto deposito ha tra i 26 e i 40 anni di età. Mentre il 33% si posiziona nella fascia 41 – 55 anni.
Se guardiamo al fenomeno in generale si vede in aumento il numero di coloro che scelgono la via della rete per apertura e gestione dei conti correnti. Anche il semplice conto corrente viene aperto sempre più spesso attraverso il canale online.
Chi oggi è in grado di scegliere e gestire un conto direttamente online rientra nel 44 per cento del campione analizzato, ciò significa che circa la metà delle persone è in grado di sfruttare le potenzialità della rete per la gestione delle proprie finanze.
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