Obbligazione subordinata: che cos’è? Presenta dei rischi? Quali?

economia

Esistono vari tipi di obbligazioni e tra queste vi sono anche quelle subordinate. Ma che caratteristiche hanno? E quali rischi possono presentare? Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.

Cosa sono e le varie tipologie

Le obbligazioni, o bond, subordinati, sono una speciale categoria di obbligazioni il cui rimborso avviene tramite dei creditori ordinari, che nel caso di problemi finanziari dell’emittente non devono essere considerati degli strumenti di debito tradizionali, in quanto sono simili al capitale proprio dell’azienda e sono emesse da alcune aziende perché rappresentano un’alternativa al più costoso collocamento di azioni.

Se ne possono distinguere quattro tipologie, ovvero:

  • le Tier 1, tra le più rischiose, che nel caso di un’insolvenza si rischia circa il 100 % del capitale investito. Di conseguenza, in caso di difficoltà, con esse il capitale può diminuire;
  • le Upper Tier 2, che in quanto a rischiosità sono seconde alle Tier 1, perché l’emittente, in caso di insolvenza, può distingure e bloccare il pagamento delle relative cedole;
  • le Lower Tier 2, con cedole fisse o variabili, che possono venire pagate nella data prevista e bloccate solo in caso di insolvenza. La loro scadenza è compresa in un periodo che può variare da cinque a dieci anni;
  • le Tier 3, tra le meno rischiose, sono anche quelle poco remunerative, e vengono conteggiate dalle banche in caso di vigilanza. Scadono, generalmente, tra i due e i quattro anni.

Cosa sapere

E’ bene tenere presente che queste obbligazioni hanno una rischiosità maggiore, compresa nei rendimenti, ed il rischio è legato proprio al fatto che, in caso di fallimento della banca, il portatore viene rimborsato da dei creditori che sono in possesso di un credito maggiore. L’investitore può subire perdite, in alcuni casi, delle difficoltà operative, se la banca non diventi insolvente.

Prima di investire in questi titoli, quindi, è bene tenere presente che:

  • sono strumenti complessi e molte volte difficili da inquadrare, e per capirli, soprattutto per quanto riguarda le loro caratteristiche tecniche, bisogna comprende le logiche di funzionamento delle banche centrali e degli intermediari creditizi;
  • hanno un rischio di credito elevato, nel casi di fallimento o dissesti;
  • risultano difficili da valutare, ed incerto è soprattutto la data in cui viene rimborsata il capitale;
  • presentano una liquidità scarsa e difficile da distinguere.

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.