Una volta ottenuto un prestito personale, bisogna badare con attenzione alle varie scadenze delle rate, le quali sono quantificate mensilmente. Ma quali sono le conseguenze di un pagamento in ritardo o mancato di una o più rate di un prestito? Scopriamolo in questa guida.
Ritardo o mancato pagamento delle rate del prestito: quali sono le conseguenze?
La prima cosa da fare è rileggere il precontratto e il contratto sottoscritto con la banca o con l’istituto di credito al quale si è fatta la richiesta: ivi sono elencati gli obblighi ai quali il richiedente dovrà attenersi durante il periodo del rimborso.
Inoltre, sono elencate le sanzioni a cui il richiedente andrà incontro qualora non si attenesse agli obblighi stabiliti in fase di firma del contratto.
Un pagamento ritardato di una o più rate mensili oltre la data di scadenza fissata causa, in primo luogo, una maggiorazione degli interessi, in quanto verrà applicata una mora definita dal contratto.
L’ente di credito che eroga il prestito può richiedere al cliente anche le spese sostenute per l’intervento di recupero del credito.
Un’estrema conseguenza, tuttavia, è quella di ricorrere, da parte dell’istituto di credito o dalla banca, alla risoluzione unilaterale del contratto per inadempienza, imponendo così al debitore di restituire immediatamente il capitale e le spese maturate durante il periodo di prestito.
Centrali dei Rischi e Liste dei cattivi pagatori
Chi ritarda o manca totalmente di rimborsare il finanziamento nelle rate definite dal contratto può essere segnalato da parte dell’istituto di credito alle Centrali dei Rischi e essere iscritto alle liste dei cattivi pagatori.
Le Centrali dei Rischi sono delle banche dati che contengono i nominativi di coloro che sono stati segnalati come insolventi e che vengono generalmente consultate da banche o finanziarie per conoscere la reputazione creditizia del cliente.
Tali Centrali dei Rischi e le liste dei cattivi pagatori possono ostacolare severamente la possibilità di ottenere degli altri finanziamenti in futuro.
I possibili cattivi pagatori devono però essere al corrente della loro situazione creditizia e della loro reputazione tramite comunicazioni specifiche da parte della banca o dell’istituto di credito.
L’inserimento nella “lista nera” dei cattivi pagatori può durare dai dodici ai trentasei mesi, a seconda della gravità dell’inadempienza compiuta dal debitore.
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