Fatturazione elettronica novità: ecco quali sono e quali strumenti sono necessari

fattura

Una breve panoramica su quello che rappresentano le fatture elettroniche, come funzionano e come devono essere compilate. E soprattutto, tutto quello che c’è da sapere sulla fatturazione elettronica: novità a partire dal 2022 e nuove modalità di trasmissione, in particolare nei confronti dei soggetti non residenti e non stabiliti nel territorio dello Stato Italiano.

Che cos’è la fattura elettronica e come funziona?

Prima di approfondire quelle che sono le novità che a breve saranno introdotte nel campo della fatturazione elettronica, vale la pena soffermarci su cos’è e come funziona. In primo luogo la fattura elettronica è rappresenta un sistema digitale che permette l’emissione, la trasmissione e la conservazione delle fatture. Ogni fattura emessa e ricevuta è in formato FatturaPA, un file scritto in linguaggio XML. Grazie a questo sistema è stato possibile smettere di usare carta e penna e adoperare in modo più proficuo la tecnologia che abbiamo a disposizione.

L’autenticità di ogni fattura elettronica è garantita dalla cosiddetta firma digitale. Ogni fattura, prima di raggiungere il destinatario, passa per Sistema di Interscambio, una sorta di snodo digitale. Una volta che il SDI verifica la correttezza e l’autenticità della fattura, questa è quindi recapitata al destinatario, che può essere sia un privato che la Pubblica Amministrazione.

La fatturazione elettronica costituisce, a partire dal 2014, una prassi obbligatoria tra privati e verso i consumatori. Inizialmente era impiegata esclusivamente nell’ambito della pubblica amministrazione, e successivamente è stata estesa anche agli enti pubblici e, a partire dal 2017, agli operatori economici privati. In altre parole, la fatturazione elettronica per i privati (ovvero per le imprese, le società, i liberi professionisti e così via) solo a partire dal 2017, grazie all’estensione del Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate anche a questi soggetti.

Nel 2018 l’obbligo ha incluso anche le aziende e i professionisti con partita IVA nei confronti dei consumatori finali. Infine, nel 2019, la fatturazione elettronica ha riguardato anche le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati nel territorio dello Stato.

Da quest’obbligo sono esclusi tutti quei soggetti passivi rientranti nel cosiddetto “regime di vantaggio”, nonché quelli per i quali si applica il regime forfettario. In più, non è necessaria la fattura elettronica in caso di cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese nei confronti di non residenti, comunitari ed extra comunitari.

Ma come funziona la fattura elettronica? In realtà è molto più semplice di quanto si possa pensare.

Come funziona?

La compilazione della fattura elettronica non è troppo differente rispetto a quella “classica”. Esistono diversi software o gestionali che le aziende e i liberi professionisti possono utilizzare per gestire con facilità le proprie fatture elettroniche. Generalmente è sufficiente riempire i campi necessari e, al termine, al posto di salvarla come PDF e inviarla tramite e-mail, si può salvare direttamente in formato XML FatturaPA. Quindi si appone ala firma digitale e si inoltra al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate.

Se la fattura è indirizzata a una Pubblica Amministrazione sarà necessario utilizzare un Codice Univoco Ufficio di 6 caratteri per identificare il destinatario. I consumatori sono invece identificati attraverso il proprio Codice Fiscale e si vedranno recapitare la fattura nel Cassetto Fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda imprese e professionisti e tutti i cosiddetti destinatari B2B, invece, si può sia usare un Codice destinatario SdI, sia l’indirizzo PEC dove inoltrare la fattura.

Attraverso la fatturazione elettronica è quindi possibile prima di tutto digitalizzare e velocizzare i processi di fatturazione. Ciò significa non solo una grande riduzione dello spreco di materie prime quali la carta, ma anche una conservazione e trasmissione più precisa e puntuale dei documenti fiscali. Di conseguenza, tracciare, rintracciare, conservare e trasmettere fatture diventa più sicuro, veloce ed economico.

Fatturazione elettronica novità per il 2022

Finora abbiamo visto qual è stata l’evoluzione e il funzionamento, ma quali sono per la fatturazione elettronica novità previste per il 2022? Tra le principali fatturazione elettronica novità che entreranno in vigore a partire dal 1 gennaio 2022 troviamo l’obbligo di utilizzo del Sistema di Interscambio (SDI) anche per le operazioni attive e passive nei confronti dei soggetti esteri. Ciò significa che la fattura elettronica in formato XML sarà obbligatoria entro i normali termini per le operazioni attive ed entro il 15° giorno del mese successivo al ricevimento dei documenti nel caso di operazioni passive.

Inoltre, la Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178 del 30/12/2020) ha introdotto l’obbligo di utilizzo del Sistema di Interscambio anche per la comunicazione dei dati relativi alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non residenti e non stabiliti nel territorio dello Stato. Al momento, e fino al 31 dicembre 2021, questi dati sono invece trasmessi all’Agenzia delle Entrate attraverso il cosiddetto Esterometro, sotto forma di comunicazioni trimestrali.

Nel concreto queste fatturazione elettronica novità non causeranno particolari modifiche. Nel caso sopra citato, infatti, sarà sufficiente emettere una fattura in formato XML in cui sia indicato il tipo documento ordinario quale TD01. La fattura sarà poi trasmessa al Sistema di Interscambio come per le altre fatture nei termini sopra menzionati.

Per le fatture emesse verso i residenti nella Repubblica di San Marino il Codice Destinatario è 2R4GTO8. Per le altre fatture emesse verso soggetti non residenti e non stabiliti nel territorio dello Stato bisognerà invece inserire il valore XXXXXXX.

Per quanto riguarda invece le fatture ricevute da soggetti non residenti e non stabiliti nel territorio dello Stato, queste dovranno essere convertite in formato XML. Quindi, dovranno essere trasmesse all’Agenzia delle Entrate tramite il Sistema di Interscambio entro il quindicesimo giorno del mese successivo a quello di ricevimento.

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